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5 consigli per prevenire la Sindrome da Visione al Computer (CVS)

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Il vicino, un amico antipatico!

Oramai il vicino è un compagno costante della nostra vita, fin dalla giovane età!

Quando si parla di visione prossimale il pericolo è sempre in agguato, è quindi fondamentale imparare già da piccoli a gestirlo!


Con questi 5 consigli per i più piccoli, e non solo, scopriamo come convivere meglio con il nuovo stile di vita!”

La scolarizzazione ma soprattutto l’utilizzo dei dispositivi digitali in ambito educativo, come computer tablet e cellulari, è un fenomeno assai diffuso e in crescita costante!

Questo stile di vita comporta un costante e continuo sforzo a livello prossimale, sia per quanto riguarda la sfera della visione ma anche per quanto riguarda l’aspetto posturale, costringendo i ad assumere anche una posizione statica per molte ore della giornata, a qualsiasi età!

Basti pensare a quante ore un bambino delle elementari è costretto a passare del tempo in aula sui libri di scuola, per non parlare poi dell’utilizzo dei computer in ambito educativo o ludico!

Tutto questo implica il nostro sistema visivo a svolgere un lavoro stressante, ma soprattutto continuativo e costante, a una distanza per la quale non è stato creato, il vicino. Infatti i nostri occhi nascono cacciatori, per guardare lontano e non per concentrarsi così tante ore sul vicino!

Tutto questo lavoro ravvicinato va a influire dunque anche sulla postura della persona e, la sinergia tra sistema visivo e sistema posturale è assai importante e va tenuta in attenta considerazione sia che il soggetto non necessiti di una correzione ottica ma soprattutto se necessita l’utilizzo di un occhiale per vedere bene.

Questo mix di fattori tra visione prossimale e postura sono la base perfetta per la CVS, ovvero la sindrome da visione a computer, fenomeno molto noto in ambito lavorativo che si può pero facilmente collegare anche all’ambiente scolastico, sin dalle scuole elementari.

Questo fenomeno non si manifesta solo a livello oculare, dove i sintomi più frequenti sono rossore, sensazione di secchezza, fotofobia (fastidio della luce) e bruciore degli occhi, ma si possono manifestare anche come ripercussioni fisiche, con un senso costante di pesantezza del capo, dolori a spalle collo e schiena, fino ad arrivare addirittura ad un costante senso di stanchezza fisica, che molto spesso produce un aumento degli errori e ad un calo di produttività.

Quindi la CSV non produce solo sintomi legati al vedere male o poco ma crea una serie di reazioni che vanno a disturbare tutto l’equilibrio del nostro corpo.

Ovviamente nessuno accusa lo stile di vita moderno, e nessuno accusa la scolarizzazione, ma come ogni cambiamento dobbiamo imparare ad adattare le nostre abitudini per sopportare meglio il peso dell’evoluzione.

La regola del 20-20-20

Come si può prevenire la Sindrome da Visione al Computer con una semplice regola da tenere a mente? Segui questi 3 consigli e noterai subito la differenza!

  1. Ogni 20 minuti
  2. Prendi una pausa di 20 secondi
  3. E guarda qualcosa di lontano almeno 20 piedi (6 metri).

Questa è la famosa regola del 20-20-20.

Se addirittura in quei 20 secondi ti impegni a sbattere le palpebre 10 volte molto lentamente, come quando stai per addormentarti, riuscirai anche a prevenire la secchezza e l’irritazione degli occhi, rendendoli nuovamente freschi e attivi.

Fare questo ti aiuterà a rilassare gli occhi quanto basta per poter utilizzare nuovamente i dispositivi digitali, anche tutto il giorno, senza fastidi e preoccupazioni.

In fin dei conti, dedicare un minuto all’ora per nostri occhi non è mica male per poter alleviare o prevenire i problemi!

5 Consigli per prevenire la CVS

Con altri semplici consigli, possiamo alleviare il peso della CVS, infatti diversi studi hanno approfondito le modalità per permettere una riduzione dell’affaticamento visivo e dei disturbi posturali indotti da una prolungata attività prossimale.

Tali studi hanno inoltre fornito indicazioni concrete, utili a livello preventivo. Eccone una sintesi.

  • La distanza minima necessaria è quella di Harmon. “Eseguite tutte le attività al punto prossimo a distanza di Harmon o leggermente più lontano!” Questa è considerata la distanza minima e fondamentale per non creare un eccessivo stress visivo. La distanza di Harmon varia da soggetto a soggetto, e anche in base all’età, ma fortunatamente è anche molto semplice da misurare, infatti si tratta della distanza che separa il gomito dalla prima falange del dito medio! Usate quindi il vostro avambraccio come metro di misura da vicino.
  • Utilizzare un piano inclinato. “Schiena dritta e testa alta. Sempre!” I piani inclinati, come i leggii, sono fondamentali, sia per mantenere una distanza di Harmon costante ma anche per non creare una eccessiva rotazione del capo o degli occhi verso il basso, cioè verso il piano di lavoro. Tutto questo ci permette di avere una postura di testa, collo e spalle corretta, andando ad affaticare meno il nostro corpo e anche il nostro sistema visivo.
  • Dimensioni e contrasto del testo. “Purtroppo, il bianco e nero… vince!” Quando scriviamo un testo su qualsiasi piattaforma, cartacea o digitale, il contrasto è una componente fondamentale del riconoscimento dei caratteri, quindi cerchiamo di mantenerlo elevato. Il contrasto del 100% si ottiene tra bianco e nero, quindi sarebbe ottimale iniziare fin da subito, si intende nei bambini, ad utilizzare il carattere nero su sfondo bianco! Tutto questo perché riuscire a leggere un testo in maniera confortevole è uno dei benefici maggiori che possiamo dare alla nostra vista senza crearne affaticamento. Questo ci permetterà quindi di concentrare più tempo nella lettura e nella stesura, anche di testi lunghi, e soprattutto ci permette di concentrarci di più sul contenuto e sul nostro lavoro rispetto che sulla identificazione dei caratteri. Molto fondamentale è anche la dimensione del testo, generalmente si sceglie un carattere ben leggibile, almeno il corpo 12, ma non dobbiamo neanche tralasciare il contrasto del carattere.
  • Il piano di lavoro. “Parola d’ordine: Ordine!” Il tavolo e la sedia devono avere innanzitutto una altezza funzionale alla statura individuale in modo tale da appoggiare bene i piedi sul pavimento e in modo da poter appoggiare comodamente gli avambracci sul piano di lavoro. Sul piano di lavoro dobbiamo anche posizionare bene tutti gli oggetti che lo riempiono cosi da permettere al nostro corpo di svolgere movimenti comodi e poco stressanti. Ad esempio, se un bambino deve scrivere su un quaderno posizioniamo il quaderno in modo tale che il bambino possa appoggiare comodamente i gomiti sul tavolo e in modo che non debba inarcare troppo la schiena durante la scrittura.
  • Se invece si utilizza il computer, per non affaticare la vista e mantenere una postura corretta, il centro dello schermo dovrebbe essere a 15 – 20° sotto il livello dei nostri occhi e a circa 50 – 70 cm di distanza. Se poi dobbiamo utilizzare dei documenti assieme al computer ricordiamoci di posizionarli al di sopra della tastiera, ma più in basso rispetto allo schermo. Per facilitare la cosa, si può  utilizzare un leggio posizionato accanto allo schermo. In questo modo limiterete i movimenti continui degli occhi e del collo.
  • Occhio alla luce. La luce negli ambienti di studio e lavoro è fondamentale per non creare un affaticamento visivo. Bisogna quindi regolare bene l’illuminazione della stanza in modo da non avere ne un abbagliamento ne un effetto ombra mentre guardiamo in zona prossimale! Fondamentale è poi non mettere in ombra i documenti che stiamo utilizzando, quindi ricordiamoci di posizionare la fonte di luce in modo che l’illuminazione provenga dalla direzione opposta rispetto alla mano con cui scriviamo. Se poi lavoriamo in un ambiente con delle finestre cerchiamo di posizionarci lateralmente a loro, e mai dando loro le spalle o la faccia, questo ci permetterà di avere una buona illuminazione e non un effetto buio/abbagliamento! Infine proviamo a diminuire e minimizzare i bagliori delle superfici, questo ci offre la possibilità di avere una visione più confortevole sugli schermi e sui libri, creando meno distrazioni e fastidi ai nostri occhi!

Con questi cinque semplici consigli possiamo notevolmente ridurre l’affaticamento visivo, in modo tale da offrire più energie al contenuto e meno alla forma.

Questo permetterà anche di godere meglio di tutta la giornata, anche dopo aver studiato o lavorato, andando a ridurre notevolmente il senso di stanchezza.

E se sei un portatore di occhiali ricordati che sarebbe opportuno utilizzare degli occhiali antiriflesso di ultima generazione.

Prevenire è meglio che curare, sempre.

Esclusione di responsabilità:

Le informazioni contenute in questo articolo hanno esclusivamente scopo informativo e in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento.
Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata.

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